Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Telegram

Enciclopedia

Infezione da Streptococco di gruppo B

Come viene contratta l’infezione da Streptococco di gruppo B?

L’infezione da streptococco di gruppo B può trasmettersi da madre a figlio durante il parto. Non è invece chiara la modalità di trasmissione tra individui adulti.

 

Quali sono le malattie e i sintomi correlati all’infezione da Streptococco di gruppo B?

Le infezioni da streptococco di gruppo B possono non manifestare sintomi; infezioni gravi possono essere collegate a:

infezioni del sangue (sepsi inclusa)

infezione dei tessuti molli

infezioni cutanee

infezioni delle ossa e delle articolazioni

Nei neonati possono invece essere collegate a due sindromi. La prima, più precoce, compare a meno di una settimana dalla nascita, mentre la seconda, più tardiva, interessa bambini di età compresa tra i 7 e i 90 giorni. In entrambi i casi, il problema può essere collegato a:

sepsi

polmonite

meningite

Infine, durante la gravidanza l’infezione da streptococco di gruppo B può provocare:

infezioni del sangue (sepsi inclusa)

amnionite

infezioni delle vie urinarie

decesso del feto

 

Che cos’è l’infezione da Streptococco di gruppo B?

Lo streptococco di gruppo B (Streptococcus agalactiae) è un batterio che può infettare a qualsiasi età, ma che può determinare infezioni particolarmente pericolose nei neonati.

Il 25% circa delle donne sono portatrici dello streptococco di gruppo B a livello del retto o della vagina; per questo durante la gravidanza (in genere tra la 35ma e la 37ma settimana di gestazione) è opportuno sottoporsi a un test per valutarne la presenza.

L’età media dei pazienti adulti, non in stato di gravidanza, con infezioni da streptococco è di 60 anni e il rischio di infezioni gravi aumenta con l’età.

 

Cure e trattamenti

Le infezioni da streptococco di gruppo B possono comparire e scomparire in modo asintomatico. In caso di positività al microbo durante la gravidanza è però importante che vengano somministrati degli antibiotici durante il travaglio; in questo modo si può ridurre di 20 volte il rischio di trasmissione al bambino (1:4.000 rispetto a 1:200). La somministrazione avviene tramite flebo ed è efficace solo durante il travaglio.

Anche nel caso dei neonati, nel trattamento è prevista la somministrazione endovena di antibiotici, ma in caso di infezioni gravi possono essere necessarie ulteriori procedure.

Negli adulti l’antibiotico più utilizzato è la penicillina; in caso di infezioni delle ossa o dei tessuti molli possono essere necessarie ulteriori procedure, ad esempio interventi chirurgici.

 

Disclaimer: Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al pronto soccorso.