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Enciclopedia

Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)

La Broncopneumopatia cronica ostruttiva, anche conosciuta con la sigla BPCO, è un complesso di malattie respiratorie che colpiscono polmoni e bronchi e causano difficoltà respiratorie. È una condizione cronica, di lunga durata, i cui danni sono generalmente irreversibili e possono essere soltanto tenuti sotto controllo. È basilare la prevenzione, che parte dall’abolizione del fumo, una delle principali cause di questa patologia che affligge solamente in Italia quasi tre milioni di persone. I suoi sintomi – tosse, fiato corto e respiro sibilante – possono svilupparsi anche in danni molto più seri per il soggetto, come enfisema e polmonite.

Che cos’è la broncopneumopatia cronica ostruttiva?

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è un disturbo respiratorio complesso che interessa i bronchi diminuendo la funzionalità polmonare. Tra le patologie che compongono il quadro della BPCO c’è la bronchite cronica, ossia uno stato infiammatorio della mucosa bronchiale, che causa un’alterazione dell’albero bronchiale e, pertanto, un impedimento nello scambio gassoso tra l’aria inspirata e l’ossigeno assimilato dai polmoni. È un disturbo che compromette organi e tessuti, a partire dal cuore.

Lo stato infiammatorio prolungato nel tempo è al contempo una delle origini dell’enfisema, che consiste in un deterioramento degli alveoli polmonari, le strutture dei polmoni in cui si effettua concretamente lo scambio tra aria e sangue.

Quali sono le cause della broncopneumopatia cronica ostruttiva?

Le cause della patologia possono essere molteplici. Nella gran parte dei soggetti  la BPCO è causata dal tabagismo: il fumo ha un’azione irritativa costante sui bronchi, e provoca un’aggressione cronica alla funzionalità respiratoria.

Le altre cause sono:

  • l’inquinamento e l’esposizione a sostanze tossiche di origine industriale;
  • il deficit di alfa-1-antitripsina, provocato da una patologia genetica contraddistinta dall’assenza di questa proteina che protegge i polmoni.

Quali sono i sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva?

I sintomi della BPCO sono:

  • difficoltà respiratoria (dispnea)
  • tosse persistente
  • dolore durante la deglutizione
  • produzione eccessiva di muco, con catarro bianco o giallastro, con piccole perdite ematiche
  • respiro sibilante
  • fiato corto
  • febbre
  • brividi di freddo
  • dolori articolari
  • faringite
  • raucedine
  • oppressione al torace
  • debolezza
  • disturbi del sonno

Come prevenire la broncopneumopatia cronica ostruttiva?

La primaria prevenzione della BPCO si effettua cessando di fumare. Il fumo di tabacco, sigaretta, sigari o pipa, irrita le mucose e facilita l’avvento di processi infiammatori. Al contempo è necessario ridurre l’esposizione all’inquinamento e a sostanze tossiche, per esempio utilizzando mascherine nelle situazioni più a rischio.

Occorre inoltre fare in modo che gli ambienti domestici e lavorativi siano umidificati.

In tutti i casi è necessario osservare regole di igiene quali lavare accuratamente e spesso le mani, seguire un’alimentazione sana ed equilibrata e bere a sufficienza.

Diagnosi

Per la diagnosi di BPCO lo specialista pneumologo deve fare ricorso a vari esami per escludere altre malattie e individuare con accuratezza i segni e lo stadio di decadimento della funzionalità respiratoria:

Analisi del sangue, per effettuare la conta leucocitaria e per la ricerca di stati infettivi.

Esami di coltura sull’espettorato, per individuare la presenza di batteri nel muco ed escludere altre infezioni.

Radiografia del torace (Rx Torace), per determinare la presenza di segni di infezioni più estese (polmonite).

TAC, quando sia necessario identificare possibili anomalie dei polmoni e delle vie aeree in genere.

Spirometria, per stimare la quantità di aria che si immette nei polmoni.

Test di provocazione bronchiale, per la valutazione quantitativa dell’ossido nitrico presente nell’aria emessa (espirata) che specifica il livello di infiammazione.

Emogasanalisi, che consente di misurare la quantità di ossigeno trasportata ai polmoni, il pH del sangue e l’eliminazione di anidride carbonica.

Trattamenti

Il primario trattamento della Broncopneumopatia cronica ostruttiva è la completa cessazione del fumo, che è sì una misura preventiva, ma anche terapeutica. Smettere di fumare consente di rallentare la progressione dei danni ed evita la loro riacutizzazione.

Il trattamento farmacologico della BPCO è articolato e deve essere programmato scrupolosamente dallo specialista pneumologo; il paziente dal canto suo deve adeguarsi alla terapia per trarre il massimo vantaggio. Esso comprende:

Broncodilatatori, medicinali che consentono il rilassamento dei muscoli che controllano e rivestono le vie respiratorie facilitando la respirazione.

Corticosteroidi, che hanno un’azione antinfiammatoria e, pertanto, riescono a contrastare la bronco-costrizione.

Teofillina, un farmaco che sostiene la funzionalità respiratoria.

Antibiotici, che possono essere vantaggiosi quando è in atto un’infezione batterica, appurata dagli esami diagnostici, per esempio nella polmonite.

Ossigenoterapia, che consente di controbilanciare la difficoltà a ricevere la quantità necessaria di ossigeno per il funzionamento degli organi e dei tessuti, nello specifico dei muscoli, a iniziare dal cuore.

Riabilitazione polmonare, che consta nella combinazione di esercizi per fortificare la muscolatura di sostegno nella respirazione e di altri supporti terapeutici che consentono al paziente di riacquistare parzialmente la funzionalità polmonare perduta o pregiudicata.