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Enciclopedia

Emicrania con aura

L’emicrania è un mal di testa contraddistinto da un dolore primariamente unilaterale (ma può anche essere bilaterale), di intensità modesta o grave, che viene descritto come pulsante, con la tendenza a peggiorare quando ci si muove e con gli sforzi fisici, e che in genere è accompagnato da nausea e/o vomito. Di solito il dolore si origina nella regione frontotemporale per poi irradiarsi a tutta la testa e in certi casi anche al collo. I pazienti colpiti da emicrania presentano malesseri in rapporto all’esposizione alla luce (fotofobia), disagi nei confronti del rumore (fonofobia) e, in certi casi, disturbi rispetto agli odori (osmofobia). Generalmente il soggetto anela e ha necessità di stare a letto, a riposo assoluto, in ambiente buio e silenzioso. La durata degli attacchi oscilla tra le 4 e le 72 ore. La prevalenza media dell’emicrania nella popolazione adulta è di circa il 12% (18% nelle donne e 6% negli uomini).

L’emicrania si differenzia in due forme: emicrania senza aura ed emicrania con aura (quest’ultima è meno comune).

L’aura è l’insieme dei disturbi psichici, visivi, motori e/o neurologici che possono verificarsi prima dell’insorgenza dell’emicrania. Anche per ciò che concerne l’emicrania con aura la proporzione di donne e uomini interessati dalla patologia rimane la stessa che per l’emicrania in generale: ogni 3 donne affette ne viene colpito un uomo.

 

Che cos’è l’emicrania con aura?

Nella forma con aura, l’emicrania è anticipata da vari sintomi come visione di lampi (fotopsia), scotomi scintillanti, deformazioni degli oggetti, emianopsia (opacizzazione di metà campo visivo), e inoltre intorpidimento del braccio e della gamba (parestesia), disturbi della parola di carattere afasico (se la cefalea è localizzata a sinistra). Al termine dei sintomi che caratterizzano l’aura comincia l’emicrania, che si associa solitamente a nausea, vomito, fotofobia, fonofobia e osmofobia.

 

Quali sono le cause dell’emicrania con aura?

Alla base dell’emicrania potrebbe esserci un peculiare processo contraddistinto dallo spasmo rapido dei vasi encefalici a cui segue una prolungata vasodilatazione. Quali siano le determinanti che, a loro volta, causano l’innescarsi di questo meccanismo non è però ancora chiaro. Anche se le determinanti all’origine di questo disturbo non sono ancora conosciute, certi fattori possono essere scatenanti, come per esempio il consumo di certi alimenti, cambiamenti nelle abitudini di vita o dei ritmi di sonno/veglia, situazioni particolarmente stressanti.

 

Quali sono i sintomi dell’emicrania con aura?

Nell’emicrania con aura il dolore caratteristico dell’emicrania è preceduto da vari sintomi, che possono oscillare da 10 a 60 minuti, e che comprendono:

  • visione di lampi (fotopsia)
  • scotomi scintillanti
  • deformazioni degli oggetti
  • emianopsia (oscuramento di metà campo visivo)
  • intorpidimento del braccio e della gamba (parestesia)
  • disturbi della parola di carattere afasico (se la cefalea è localizzata a sinistra).

Alla conclusione dei sintomi che rappresentano l’aura prende il via l’emicrania, che si associa solitamente a nausea, vomito, fotofobia, fonofobia e osmofobia.

I medicinali di prevenzione sono utilizzati  in particolar modo nei pazienti – che sono la minoranza – che manifestano attacchi di emicrania piuttosto frequenti. I rimedi più comuni contro le crisi sono il metoprololo, la flunarizina, l’amitriptilina e la lamotrigina, che potrebbe risultare efficace sia sull’attacco doloroso che sull’aura. Fra le terapie preventive non farmacologiche vanno ricordati il biofeedback e l’agopuntura.

Diagnosi

La diagnosi di emicrania con aura può essere effettuata quando si siano individuati per lo meno due attacchi con le stesse caratteristiche. La storia clinica e l’esame obiettivo e neurologico devono essere valutate per escludere un’origine secondaria dell’emicrania (ossia ascrivibile ad altre patologie).

Trattamenti

Nei pazienti che soffrono di un numero circoscritto di crisi emicraniche nel corso dell’anno la terapia farmacologica è finalizzata a reprimere l’attacco (terapia sintomatica), mentre quando le crisi sono regolari e ricorrenti si considera l’attuazione di una finalità preventiva (terapia preventiva).

Fra i medicinali più usati nella terapia sintomatica dell’attacco emicranico ci sono i comuni analgesici non steroidei (Fans) e i triptani: entrambe questi tipi di medicinali sono in grado di reprimere l’attacco doloroso, anche se di solito non riescono ad avere effetto sull’aura.