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Enciclopedia

Gonartrosi

Il ginocchio è al centro dell’unità morfo-funzionale addetta alla deambulazione. Il dolore cronico a questa articolazione e la sua rigidità qualche volta possono ostacolare il conseguimento della più banale attività quotidiana, come per esempio camminare. La perdita della normale congruenza delle superfici articolari tramite la degenerazione della cartilagine provoca l’apparizione di dolore seguito da progressivo deficit funzionale. Questa situazione è detta gonartrosi. Ci sono forme primitive e secondarie a deformità scheletriche, fratture, osteonecrosi, infezioni, artriti infiammatorie. La gonartrosi primitiva ha come substrato due condizioni parafisiologiche, cioè il ginocchio varo ed il ginocchio valgo. Il ginocchio varo può essere combinato a flessione; il ginocchio valgo da iperestensione con lassità legamentosa. Questi due paramorfismi si distinguono per l’orientamento reciproco tra femore e tibia. L’entità del varismo o del valgismo (misurabile in gradi) insieme a certi elementi come il peso corporeo, l’attività lavorativa, l’età, l’osteoporosi, causa lo sviluppo della malattia.

Diagnostica

A seconda dell’esame clinico e radiografico, il chirurgo considera il bisogno dell’intervento in base alla malattia, all’età e alle aspettative del paziente. Le informazioni raccolte dirigono nella decisione della tipologia di protesi più consona al caso specifico.

Trattamenti

Prima dell’intervento si studiala radiografia e si fa la pianificazione preoperatoria. In questa parte il chirurgo decide definitivamente la protesi. L’intervento viene praticato normalmente in anestesia peridurale, però a seconda dei casi l’anestesista può scegliere una soluzione diversa. La tecnica chirurgica usa anche, in casi specifici, di usare il navigatore e la tecnica mini-invasiva, con piccoli tagli cutanei e massimo rispetto dei muscoli. Dopo l’intervento c’è una breve degenza in ospedale (di solito dieci giorni). Durante i primi due giorni a letto in posizione supina si fanno esercizi di mobilizzazione passiva ed attiva. Se necessario, la persona può stare in posizione eretta già da prima (un giorno). Nella fase postoperatoria è fondamentale un relativo isolamento della persona per evitare il pericolo di infezioni: è quindi utile programmare le visite dei parenti.