Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Telegram

Enciclopedia

Tachicardia ventricolare (TV)

Aritmia quasi sempre rapida secondaria a ritmo cardiaco accelerato che deriva dai ventricoli. Se tutti i battiti originano dallo stesso sito ventricolare si tratta di aritmia monomorfa, altrimenti si definisce polimorfa. Possono essere definite sostenute o non sostenute, a seconda della loro durata.

Che cos’è la tachicardia ventricolare e da cosa può essere causata?

La tachicardia ventricolare è un ritmo cardiaco accelerato che origina dai ventricoli. Viene definita monomorfa se tutti i battiti presentano la stessa morfologia all’elettrocardiogramma, ossia se originano dallo stesso sito ventricolare; in caso contrario viene definita polimorfa. A seconda della durata si definiscono sostenute o non sostenute, tollerate o non tollerate a seconda dell’eventuale perdita di coscienza durante l’aritmia. La tolleranza di una tachicardia ventricolare dipende dalla frequenza cardiaca, dalla funzione di pompa del cuore e dall’efficacia di una risposta vasocostrittiva periferica.

Generalmente si verificano quando sono presenti alterazioni strutturali del muscolo cardiaco che determinano dei circuiti di rientro in cui un singolo impulso elettrico circola indefinitamente nelle camere ventricolari. Il substrato più frequente è la presenza di una cicatrice infartuale. La displasia/cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro rappresenta invece una causa non ischemica di tachicardia ventricolare correlata ad alterazioni strutturali. Più di rado vengono determinati da focolai ventricolari che danno origine automaticamente ad impulsi elettrici accelerati. In base alla presenza e al tipo di cardiopatia correlata, le tachicardie ventricolari sono legate a prognosi più o meno maligne. Una delle più frequenti cause di tachicardia ventricolare benigna è rappresentata dalla tachicardia ventricolare a origine dal tratto di efflusso del ventricolo destro, di tipo focale.

La “torsione di punta” è una forma particolare di tachicardia ventricolare: una forma polimorfa e a frequenza molto elevata, in genere autolimitantesi, ma che può degenerare in fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco. È collegata a cardiopatie aritmogene ereditarie con difetti a carico dei canali ionici delle cellule miocardiche (Sindrome del QT lungo).

Come eseguire la diagnosi?

La diagnosi della tachicardia ventricolare è elettrocardiografica ed è basata sul reperto di un ritmo cardiaco rapido con complesso qrs (il segnale elettrico proveniente dai ventricoli) allargato.

Trattamenti

I trattamenti possibili dipendono dal tipo di tachicardia e dalla eventuale cardiopatia associata, e includono:

  • farmaci antiaritmici
  • ablazione trans catetere
  • impianto di un defibrillatore