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Enciclopedia

Spirometria

CHE COS’È

La spirometria è un esame estremamente semplice e per niente invasivo, che svolge un ruolo di primo piano per la diagnosi e il controllo di numerose affezioni dell’apparato respiratorio.

 

La spirometria fornisce una fotografia obiettiva della funzione polmonare, strategica per la diagnosi, la terapia e la prognosi, e per indirizzare il medico nella scelta di eventuali esami integrativi.

 

 

COME VIENE SVOLTO

Lo strumento fondamentale utilizzato è lo spirometro, un misuratore dei flussi e dei volumi aerei “mobilizzati” mediante gli atti respiratori, lenti o forzati. Il dispositivo si collega a un computer, che provvede a trasformare il segnale registrato in valori numerici e in immagini grafiche.

 

Per una corretta esecuzione del test, è importante la piena collaborazione del paziente: la sua scarsa partecipazione attiva costituisce, infatti, la maggior causa di variabilità dei risultati spirometrici. La persona deve presentarsi all’esame evitando, se possibile, di assumere farmaci broncodilatatori spray o per aerosol nelle 8-12 ore antecedenti.

 

Il test in sé è di facile esecuzione: la posizione più efficace per imprimere massima potenza ai muscoli respiratori è quella in piedi; il paziente deve liberarsi di eventuali costrizioni nell’abbigliamento e collegarsi a un boccaglio sterile, che va stretto con forza tra le labbra per evitare perdite d’aria dalla bocca.

 

Con il mento lievemente elevato e il collo esteso, respira in un primo tempo tranquillamente, poi inspira profondamente, allo scopo di riempire i polmoni in maniera completa; una breve pausa in apnea di 2 secondi, nella fase di massima inspirazione, e poi, con la maggiore energia e rapidità possibile, bisogna soffiare forzatamente fino al totale svuotamento polmonare, eseguendo infine un’inspirazione completa.

 

A questo punto, il computer calcola i valori spirometrici teorici previsti per quel certo paziente – a seconda dell’età, del sesso, della razza e dell’altezza – e li confronta con quelli rilevati. Il parametro considerato più significativo è rappresentato dal valore di FEV1 (Forced Expired Volume in one second) ovvero il volume d’aria, espresso in litri, emesso nel primo secondo di espirazione: in presenza di un difetto ventilatorio ostruttivo, di un ostacolo al flusso aereo nelle vie respiratorie, il valore in questione risulterà inferiore a quello teorico previsto.