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Enciclopedia

Test cardiopolmonare

Cosa si intende per test cardiopolmonare?

Il test cardiopolmonare è un completamento del normale test da sforzo, cioè il cosiddetto elettrocardiogramma da sforzo. Permette di acquisire un quadro complessivo della condizione fisiologica del paziente. Tuttavia questo test supera il tradizionale test da sforzo in quanto, mentre per mezzo di quest’ultimo si può verificare il comportamento elettrocardiografico sotto sforzo del paziente, col test cardiopolmonare è possibile valutare anche l’aspetto metabolico. Il test cardiopolmonare viene adoperato da alcuni anni, ma solo recentemente è diventato un esame di routine. Oggi non può non essere presente in un buon ospedale dotato di dipartimento cardiologico. Il tipo di apparecchiatura che viene impiegato per effettuare il test da sforzo cardiopolmonare permette di misurare la ventilazione, il consumo di ossigeno e la produzione di anidride carbonica mentre viene svolto l’esercizio. In questo modo, con i parametri misurati è possibile ottenere un quadro complessivo dello stato fisiologico del paziente.

Come viene eseguito

Nell’attrezzatura sono inclusi un ergometro, un elettrocardiografo dotato delle 12 derivazioni standard, un pneumotacografo (che serve a misurare la ventilazione polmonare) abbinato ad un analizzatore di gas (ossigeno e anidride carbonica), il tutto gestito da un software. Il paziente viene collegato a questa apparecchiatura attraverso un boccaglio dotato di rilevatore del respiro. Questo strumento trasmette, analizzando respiro per respiro, l’andamento del consumo di ossigeno e la produzione dell’anidride carbonica. L’apparecchiatura permette di realizzare un grafico formato da una serie di curve che illustrano il metabolismo della persona.

 

In quali casi viene utilizzato?

Questo test viene principalmente indicato nei casi di pazienti cardiopatici e/o broncopneumopatici. In particolare viene adoperato per tre tipologie di pazienti. La prima tipologia riguarda i cardiopatici ischemici per i quali bisogna verificare la riserva coronarica. Per esempio pazienti operati di by-pass coronarico, per i quali la valutazione del test serve a controllare l’eventuale presenza di ischemia da sforzo residua. L’altra tipologia riguarda il cardiopatico e/o bronchitico cronico che sta svolgendo un programma riabilitativo. Infine, è rivolto a pazienti con scompenso cronico cardiaco più o meno grave. Infatti, attualmente si ritiene sia un test fondamentale nella valutazione del paziente cardiopatico da candidare al trapianto cardiaco.

Alle persone colpite da patologie respiratorie, per esempio chi soffre di enfisema o di bronchite cronica, questo esame può fornire indicazioni importanti sulla gravità della malattia, sulla sua evoluzione e valutare l’eventuale approccio terapeutico-riabilitativo.

 

Duplice valutazione

È possibile definirlo un test di valutazione funzionale completo proprio perché è in grado di tracciare un profilo fisiologico completo di un soggetto sotto sforzo valutando sia l’aspetto cardiaco sia respiratorio che metabolico.

La verifica della soglia anaerobica si rivela molto importante nel campo della valutazione cardiologica. Rappresenta un modo per ottenere un adeguato controllo sull’attività fisica svolta dal cardiopatico in corso di un programma di riabilitazione. Questo grazie a parametri precisi impiegati per impostare e monitorare il “training cardiovascolare” in sicurezza e con la certezza di ottenere un buon recupero. Infatti lavorando entro i limiti di questa soglia si ottengono effetti benefici, mentre oltre tale livello di guardia (ossia in condizioni di anaerobiosi) non si ha l’effetto allenante ricercato e c’è il rischio di complicanze.

 

Per atleti e sportivi

Nel campo dello sport questo test è utile per valutare prevalentemente persone sane, ma anche atleti o sportivi con precedenti di malattie cardiovascolari di entità molto lieve per le quali è possibile ipotizzare un ritorno all’attività sportiva, tentando di dare al soggetto la possibilità di recuperare le proprie capacità al 100%. Inoltre viene particolarmente indicato alle persone di mezza età che vogliono capire qual è il loro limite e quali sono i margini di miglioramento dal punto di vista cardio- respiratorio; in particolare per chi pratica sport aerobici, cioè ciclismo, mezzo fondo, maratona, sci di fondo ecc…

 

Soglia aerobica e anaerobica

Attraverso questo test è possibile valutare la condizione di partenza e con i vari parametri ottenuti si pongono gli obiettivi che lo sportivo poi svilupperà con il suo allenatore. In particolare risulta importante per misurare la soglia anaerobica e programmare un allenamento in grado di elevarne il livello in modo da utilizzare il proprio “motore” a un regime di giri più alto senza che si verifichi la formazione di acido lattico in eccesso nei muscoli rispetto alla loro capacità di smaltimento, evitando in tal modo un repentino e indesiderato senso di fatica.

 

Per migliorare il proprio allenamento

Può rivelarsi utile eseguire il test cardiopolmonare anche per le persone che da anni si allenano 2/3 volte a settimana. Infatti, se non si hanno a disposizione determinati parametri (come quelli stabiliti da un test cardiopolmonare) non è possibile sapere se correndo a una determinata frequenza cardiaca quel tipo di allenamento è utile, oppure se è troppo vicino alla soglia anaerobica o se addirittura l’ha già superata. Così esiste il rischio di sottoporsi ad un tipo di esercizio che invece di essere produttivo si rivela controproducente. Con la valutazione cardiopolmonare è possibile indicare qual è lo stato attuale della condizione fisica della persona in modo da assicurarle la possibilità di un allenamento ottimale e produttivo. Per questo motivo lo si consiglia a persone dai 35/40 anni in su che svolgono sport con un certo impegno.

Generalmente, in caso di iscrizione in palestra viene richiesto un normale certificato medico oppure una certificazione specialistica medico-sportiva basata su una valutazione con elettrocardiogramma registrato dopo uno sforzo, che pertanto non si può paragonare ad un test da sforzo massimale.

Nello sport professionistico gli atleti delle società sportive (ad esempio ciclisti, podisti, calciatori…) vengono sottoposti a valutazioni periodiche obbligatorie tra cui è previsto anche il test da sforzo cardiopolmonare. Si ritiene che ciò sia auspicabile e utile anche nel caso di dilettanti e dei cosiddetti amatori che si sottopongono a carichi di allenamento talvolta molto impegnativi.