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Salute del neonato, gli effetti del ritardato clampaggio del cordone ombelicale

Se per molto tempo la norma in sala parto è stata quella di “clampare” ossia tagliare il cordone ombelicale subito dopo la nascita, oggi la letteratura scientifica ha dimostrato l’efficacia sia per il neonato che per la mamma di un ritardato clampaggio, procedura clinica che consiste nel procrastinare il taglio del cordone dopo l’estrazione del neonato per un periodo di tempo sufficiente a favorire il passaggio di una quota di sangue dalla placenta al neonato stesso. Le linee guida dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomandano ad esempio di aspettare almeno da uno a tre minuti prima di eseguire il clampaggio. Per i neonati che necessitano di assistenza rianimatoria immediata, invece, si raccomanda una tecnica alternativa, il milking del cordone ombelicale, ossia la spremitura, che garantirebbe in un tempo minore effetti positivi simili a quelli ottenuti con il ritardato clampaggio.

 

Il team del Punto Nascita di Humanitas San Pio X, attento al benessere di mamma e neonato durante tutto il percorso maternità e al rispetto della naturale fisiologia del parto, sta conducendo uno studio con lo scopo di definire i tempi ottimali e le modalità di esecuzione del clampaggio e del milking del cordone ombelicale. Lo studio multidisciplinare coinvolge ostetriche, ginecologi e neonatologi e permetterà di garantire un’assistenza al neonato sempre più sicura e di qualità.

 

L’importanza dello studio: benefici per la salute del bebè

Numerosi studi hanno dimostrato che lasciare fluire il sangue attraverso il cordone ombelicale dal letto placentare al neonato porta importanti benefici per il bambino tra cui un aumento della pressione arteriosa media nelle prime ore di vita, una migliore ossigenazione tissituale a livello cerebrale e renale, una minore incidenza di anemia intorno ai 4 mesi e livelli di ferritinemia più elevati fino ai sei mesi di età. Non solo, tali benefici sarebbero ancora più significativi nei nati pre-termine.