Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Telegram

Enciclopedia

Udito

Tra i sensi della  vista, dell’olfatto, del gusto e del tatto, l’udito è quello responsabile alla captazione dei suoi che giungono dall’ambiente esterno al corpo umano, ed alla loro trasmissione alla corteccia temporale. La corteccia temporale è l’area del cervello deputata alla ricezione ed alla decodifica del suoni, che le giungono mediante un complesso meccanismo che ha origine nel padiglione auricolare.

 

Che cos’è l’udito?

 

L’apparato uditivo è formato da una sezione periferica e da una centrale. L’apparato uditivo periferico, a sua volta, è formato da orecchio esterno, orecchio e orecchio interno.

 

Il padiglione ed il condotto uditivo esterno sono le parti dell’orecchio esterno, responsabili sia per captare le onde sonore, che per convogliarle verso il timpano.

 

 

L’orecchio medio ha il compito di captare le vibrazioni trasmesse dal timpano e di trasmetterle all’orecchio interno mediante il funzionamento di tre ossicini (martello, incudine e staffa).

 

L’orecchio interno ha il compito di amplificare i segnali uditivi e di tradurli in messaggio nervoso. Caratterizzato da una complessa forma, è anche chiamato labirinto. L’orecchio interno è formato nella sua parte anteriore dalla chiocciola (o coclea), e nella sua parte posteriore dal vestibolo, e da due dotti semicircolari. Il vestibolo ed il dotti sono coinvolti nel senso dell’equilibrio, mentre la coclea contribuisce al senso dell’udito.

 

 

L’apparato uditivo centrale è formato dal nervo acustico (o vestibolo cocleare od ottavo nervo cranico) e dalla corteccia temporale, l’area cerebrale deputata alla percezione del suono. Il compito del nervo acustico è quello di trasmettere al cervello il suono sotto forma di impulso nervoso e di farlo arrivare alla corteccia temporale, che decodifica l’impulso nervoso affinché venga percepito dal soggetto come suono.

 

A cosa serve l’udito?

 

Tra i cinque sensi, l’udito è il sento che consente di captare i suoni che giungono al corpo umano dall’ambiente esterno, ed a trasmetterli alla corteccia temporale. Qui, grazie anche ad un complesso meccanismo che inizia nel padiglione auricolare, i segnali sonori sono ricevuti e decodificati.