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Enciclopedia

Epatite autoimmune

Si tratta di una patologia del fegato che viene provocata da un difetto del sistema immunitario. Le nostre difese immunitarie commettendo uno sbaglio attaccano il fegato, causandone l’infiammazione che può portare alla cirrosi e quindi a danni permanenti. Come la gran parte delle patologie su base autoimmune interessa principalmente le donne (70%), di solito prima dei 40 anni, però c’è anche una forma che colpisce i bambini. Spesso comincia senza sintomi, però con il passare del tempo provoca una stanchezza intensa. Spesso si presenta in combinazione con altre malattie autoimmuni tipo colite ulcerosa e tiroiditi. Sulla base del tipo di autoanticorpi sieri presenti, l’epatite autoimmune si può classificare come tipo I o tipo II.

Che cos’è l’epatite autoimmune?

L’epatite autoimmune è una malattia provocata da un’autoaggressione del sistema immunitario nei confronti del fegato. Causa un’infiammazione cronica e progressiva del fegato. Interessa principalmente le donne e può svilupparsi a ogni età, solitamente tra i 40 e 70 anni di età. Fattori di rischio sono, infatti, l’età giovane e il sesso femminile, però anche infezioni virali o batteriche precedenti, l’utilizzo di certi medicinali e la presenza di altre patologie autoimmuni. Quando si presenta in età giovanile i suoi sintomi sono più bellicosi e la progressione è più veloce. La serietà della patologia, infatti, è collegata all’età più che alla forma. A seconda del tipo di anticorpi, si identificano due forme di epatite autoimmune:

  • Tipo 1: è la forma più tipica di epatite autoimmune con positività agli anticorpi antinucleo (ANA) o antimuscolo liscio (ASMA). Si presenta a ogni età e in circa la metà delle persone si collega ad altre patologie autoimmuni, tipo colite ulcerosa, tiroiditi, artrite reumatoide.
  • Tipo 2: si presenta con più frequenza nelle donne di giovane età con altre malattie su base autoimmune. È il tipo positivo per anticorpi microsomiali fegato-rene (LKM1)
  • (Si ritiene anche un tipo 3, verificata la positività ad altre tipologie di autoanticorpi).

Quali sono le cause dell’epatite autoimmune?

L’epatite autoimmune è una malattia su base autoimmune. Questo significa che il sistema immunitario riconosce sbagliando cellule e tessuti del fegato come componenti estranei all’organismo e li aggredisce come solitamente fa nei confronti di virus e batteri. L’azione degli autoanticorpi, che sono anche la “spia” diagnostica per trovare la patologia, è indirizzata contro l’organo e ne causa una infiammazione cronica e progressiva che elimina i tessuti e porta fino all’insufficienza epatica e all’ipertensione portale. Studi scientifici stanno provando a spiegare il collegamento tra l’epatite e altre patologie autoimmuni che, principalmente nelle donne, frequentemente convivono.

Quali sono i sintomi dell’epatite autoimmune?

La prima fase della patologia di solito è silenziosa e asintomatica. Con l’avanzare dell’infiammazione possono presentarsi:

  • Prurito
  • Stanchezza
  • Male nella pazonarte superiore destra dell’addome
  • Dolore articolare
  • Nausea e vomito
  • Calo di appetito
  • Urine scure
  • Feci chiare o grigiastre
  • Ingrossamento del fegato
  • Secchezza delle fauci
  • Ittero, con ingiallimento della cute e della sclera, la parte bianca dell’occhio
  • Angiomi cutanei, formazioni benigne che crescono sulla cute
  • Ascite, vale a dire accumulo di liquidi nell’addome a pericolo di infezione

Con il continuare della patologia le complicazioni più tipiche sono infezioni batteriche, insufficienza epatica, cirrosi epatica, ipertensione portale, varici esofagee con sanguinamento, denutrizione, osteoporosi, cancro del fegato, cancro del colon.

Come si può prevenire l’epatite autoimmune?

Non ci sono misure per la prevenzione della patologia. Come regola generale, c’è la necessità di fare uno stile di vita sano, con un’alimentazione equilibrata, piena di frutta, verdura e cereali integrali, diminuire o evitare di consumare di alcolici, fare attività fisica moderata e regolare. Le persone alle quali è stata diagnosticata la malattia devono diminuire il sale nei cibi, evitare gli alcolici, seguendo le indicazioni del medico curante.

Diagnosi

Per la diagnosi dell’epatite autoimmune si fanno i seguenti esami:

  • Esami del sangue, per la ricerca di immunoglobuline e degli indici biochimici di citolisi (come le transaminasi, AST e ALT). L’esame permette di riconoscere l’epatite autoimmune dalle epatiti causate da virus.
  • Biopsia epatica, che consente di valutare la presenza di necrosi epatocitaria.

Trattamenti

Il trattamento di riferimento consiste in immunosoppressivi, che frequentemente collega steroidi e azatioprina. Nelle persone che non reagiscono alla terapia vengono dati altri medicinali immunosoppressivi. Nelle situazioni più serie c’è bisogno del trapianto di fegato.